Cos’è, in sostanza, un olio essenziale?
Avete presente quando, strofinando una fogliolina di menta si sprigiona quel meraviglioso profumo? Sono le tasche ghiandolari che, rompendosi, liberano le sostanze aromatiche; la stessa cosa vale quando stropicciate tra le dita la buccia di un agrume: sono gli otricoli che, scoppiando, liberano le essenze in essi contenute.
Gli oli essenziali sono quindi miscele di sostanze aromatiche estratte a partire da una piccola parte del mondo vegetale (le piante aromatiche, appunto), nelle quali sono presenti sotto forma di piccolissime goccioline all’interno delle foglie, delle cortecce, dei legni, dei fiori, delle bucce degli agrumi, eccetera.
Per produrre oli essenziali di purezza tale da poter essere considerati di uso terapeutico sono ammessi unicamente due procedimenti di estrazione: la distillazione in corrente di vapore e la spremitura meccanica a freddo. Tutti gli altri metodi di estrazione, che prevedono l’uso di solventi (per quanto molto più economici), sono banditi in quanto tracce di solventi si ritrovano nel prodotto finito, rendendo gli oli essenziali tossici e allergizzanti.
La distillazione è un procedimento delicato che esige competenza, esperienza e sorveglianza costante.
Distillare non è altro che separare
Il sottile dal grossolano e il grossolano
dal sottile,
è rendere indistruttibile il fragile e il delicato,
immateriale il concreto
spirituale il corporeo,
è rendere bello il volgare.
HIERONYMUS BRUNSCHWIG, dal Libro della vera arte di distillare (1512)
Durante la distillazione in corrente di vapore la pianta cede al vapore le sue sostanze volatili, il vapore carico di sostanze aromatiche viene sottoposto a un processo di refrigerazione e torna allo stato liquido. A questo punto avviene una separazione; gli oli essenziali, che non sono idrosolubili e sono per la maggior parte più leggeri dell’acqua, affiorano e vengono raccolti per traboccamento. Quel che resta è il cosiddetto “idrolato” o acqua aromatica. La differenza di densità tra i due liquidi permette una separazione facilitata.
I grandi volumi necessari a ottenere 1 kg di olio essenziale, a volte tonnellate di materia prima, giustificano i costi talvolta elevati. Niente è più denso e più concentrato nel mondo vegetale degli oli essenziali! Questo spiega in parte la loro grande potenza ed efficacia.
Numerosi sono i criteri che devono essere rispettati per ottenere un olio essenziale di qualità: la quaità della pianta d’origine, il giusto momento di raccolta, i rapporti volumetrici acqua/pianta, il materiale con cui è costruito il distillatore, la qualità dell’acqua, la temperatura, la pressione e la durata del processo, sono tutte variabili importanti per la qualità del prodotto finale.
Esistono numerose analisi per certificare la composizione e la purezza degli oli essenziali, tanto più importanti se si pensa di usarli a scopi salutistici. Sono indagini spesso molto costose che richiedono ancora una volta competenza e attrezzature, quali l’analisi cromatografica e l’analisi spettrofotometrica, molto più specifiche e affidabili che le sole indagini fisiche basate su odore, colore, viscosità, indice di rifrazione e potere rotatorio, che comunque vengono ancora effettuate per confermare, oltre alla composizione, la purezza e naturalezza dell’olio in questione.
Per questi motivi nella scelta di un olio essenziale è importante affidarsi a produttori seri, non improvvisati, che garantiscano analisi in grado di garantirci un olio essenziale 100% puro e naturale.