Lo yoga non è ginnastica.
La parola YOGA etimologicamente deriva dalla radice yui che vuol dire "legare insieme", "tenere stretto", da cui procedono anche il latino jungere, jugum "aggiogare", "mettere sotto il giogo". Occorre ricordare che lo yoga porta beneficio quando mente e corpo si congiungono e lavorano insieme. Ciò che infatti rende lo Yoga diverso dalle altre attività motorie è l’intento di imparare ad ascoltare e conoscere il proprio corpo. Se in altre discipline ottenere un gesto atletico sempre più performante è lo scopo, l’obiettivo nello yoga è proprio la consapevolezza del gesto, l’essere coscienti del corpo e dei suoi movimenti, in ogni istante.
Lo Yoga dunque ci porta a considerare aspetti che non sono esclusivamente fisici.
La consapevolezza si estende anche all’energia (prana) che fluisce nel nostro organismo e al fatto che modificazioni o interruzioni nella sua circolazione possano generare alterazioni dello stato di benessere psicofisico. Per questo le posizioni (asana) che assumiamo durante la pratica hanno la funzione di dirigere il flusso energetico. Si dovrebbe cercare di lasciare che possano agire autonomamente, limitandoci ad osservare con grande concentrazione gli effetti che producono, cercando di riportare la nostra mente ad un ascolto profondo e attento del corpo senza lasciare che si perda nel giudicarne i limiti o proponendoci aspettative irraggiungibili.
“La mente e il corpo non sono entità separate benchè vi sia la tendenza a pensare e agire come se lo siano.
La forma materiale della mente è il corpo e la forma sottile del corpo è la mente. La pratica delle asana integra e armonizza entrambi. Sia nel corpo sia nella mente si annidano tensioni o nodi.
Lo scopo delle asana è sciogliere questi nodi.
Le asana liberano le tensioni mentali trattandole a livello fisico; esse agiscono lungo l'asse somato psichico, attraverso il corpo fino alla mente.”(cit. Swami Satyananada Saraswati)
Attraverso lo yoga dunque si inizia ad agire sul corpo, la parte più esterna, familiare e concreta di noi stessi per sviluppare la consapevolezza che l’essere umano non è fatto solo di materia, ma anche di parti più sottili (mente, energia, emozioni, spirito) più difficili da percepire, ma che sempre sono in interazione e influenza reciproca. E per arrivare ad una percezione sempre più raffinata e profonda di tale relazione, rendendoci sempre più presenti a noi stessi nella nostra completezza senza sentirsi più in balia di ciò che proviamo o ci circonda. Ed essere così in grado di sentirsi protagonisti della propria esistenza.
"Lo yoga non è per corpo, mente o anima. Yoga è quando il paio di opposti non ti colpisce più. Quando la felicità non ti rende pazzo, e quando la tristezza non ti rende morto.
Qualsiasi cosa accada, tu rimani te stesso."
(cit. Yogi Bhajan)
BIBLIOGRAFIA
“YOGA” di A. Spotti e A. Di Terlizzi - Inner Innovation Project Edizioni
"Asana Pranyama Mudra Bandha" di Swami Satyananada Saraswati - Yoga PublicationsTrust, Munger, Bihar, India