Pur non negando l’importanza delle cause microbiche, alimentari o ambientali, l’Omeopatia, al contrario della medicina allopatica, sa che la componente emotiva e psicologico-esistenziale gioca un ruolo fondamentale nella genesi delle malattie.
La causa di tutta una serie di disturbi viene pertanto considerata sconosciuta (“idiopatica”) e solo talvolta genericamente imputata allo stress.
Le malattie degenerative, per esempio, vengono attribuite all’aumento dei radicali liberi e spesso si riconosce allo stress un ruolo fondamentale nella loro comparsa. Oggi noi sappiamo che, oltre all’alimentazione errata e all’inquinamento, anche i traumi emotivi, i rancori, le angosce, le preoccupazioni protratte possono determinare un aumento dei radicali liberi e una degenerazione cellulare.
Accade frequentemente che per la medicina tradizionale la causa della malattia sia “ignota” o non decisiva per la scelta del trattamento, che resta comunque solo sintomatico.
L’essere umano è un composto sostanziale di materia ed energia, ossia di corpo ed anima psichica, che sono inscindibilmente legati tra di loro e funzionano all’unisono.
In questi ultimi decenni anche la ricerca scientifica lo ha dimostrato: la neuro-endocrinologia e la neuro-immunologia congiuntamente alla psico-neurologia (PNEI) ci hanno fornito conoscenze che confermano che le emozioni, i desideri, le fantasie, le paure, sono sincronicamente correlate a sintomi e malattie fisiche.
L’Omeopatia da più di due secoli ha una visione psicosomatica della medicina, così come altre medicine di tradizione millenaria.
Per l’Omeopatia la causa psico-esistenziale è spesso decisiva ed è necessaria la sua individuazione per la scelta del medicamento. Il Rimedio infatti non deve risolvere solo i sintomi ma anche la causa, per evitare che la malattia si cronicizzi o ritorni in altra forma.
Non vi è quindi alcuna differenza tra le cause delle malattie gravi e le cause delle malattie lievi: in entrambe l’origine primaria è anche e soprattutto psichica: per questo diciamo che “tutto è psicosomatico”.